Nessun Dorma
Primo tempo
Fase di vuoto gastrico (digiuno fisiologico e salutare per le attività di vigilanza immunitaria oltre che potenziamento delle attività digerenti).
Secondo tempo
Fase di riempimento e scoppio energetico chilocalorico. Eludiamo nella fattispecie fame di origine nervosa, indotta, riflessa, golosa etc. che tratteremo in altre circostanze con argomentazioni chiarificanti il malessere che inducono.
L’alimento è il ‘carburante del motore biologico’ e come tale deve avere caratteristiche proprie che esulano ‘dal consumo alimentare’ indotto da appetibilità per mezzo di vari ingredienti impropri, sia nell’alimentazione naturale e ancor più in quella artificiale o mangimistica. Eludiamo volontariamente sofismi pseudoscientifici o di comodo. Nella fattispecie facciamo riferimento esclusivamente all’alimentazione obiettiva naturale che è cosa reale nella vita degli animali da sempre (distante anche dalla dieta Barf per concetti e modalità).
L’alimento non serve per ingrossare o ingrassare il corpo e tanto meno per compensare fenomeni reattivi fisiologici o saturazione molecolare (vitamine, sali minerali e altre congerie…).
Il fabbisogno alimentare non è ‘strutturale’ bensì ‘energetico’ per cui la valutazione di esso resta vincolato alla realtà biologica intrinseca dell’organismo vivente ed alle sue necessità dinamiche e comportamentali senza timori delle cosiddette ‘carenze’, (luogo comune quasi risibile pensando alla vita di tutti gli animali liberi che certamente non indagano la natura alimentare del nutrimento etc etc…).
L’alimento serve per far muovere e vivere (ricambio) senza indurre impedimenti malarici o sintomi da esso derivati o correlati (quali infiammazioni, stasi del circolo, alterazioni metaboliche e funzionali) di tutte le attività fisiologiche e neuroindocrine spesso valutabili nel breve periodo facilmente riconoscibili, e nel medio e lungo termine più difficilmente riconoscibili se non da medici di datata esperienza accurata e indipendente.
- Qualità naturale di prima scelta fresca e di assoluta sanità biologica (desumibile dal come vengono prodotti gli alimenti) a differenza degli alimenti ricchi di sostanze chimiche (industriali etc) per vari fini.
- Adeguato al lavoro metabolico, ricambio ed espulsione delle scorie, nonché al movimento senza che crei stasi o inquinamenti di vario tipo o malfunzionamenti.
- Non esistono le cosiddette ‘carenze’ se non in casi associati ad altri fattori o provocati sperimentalmente, artificiosamente ed irrealisticamente presenti nella natura in quanto l’organismo utilizza qualunque sostanza trasformandola per i propri fini soddisfacendo comunque le proprie necessità. L’unica vera carenza quindi non specifica analiticamente, è il prolungato digiuno oltre la tolleranza fisiologica.
- Adeguato ad ogni singolo soggetto, cioè calibrato (altro che alimenti comune a tutti o differenziato secondo canoni inesistenti!).
- Proporzioni dei singoli fattori alimentari.
- Presenza ‘fisica’ dell’impatto alimentare.
- Stagionalità (estate, inverno etc).
- Adeguato nelle dosi e ripetizioni, considerate giornalmente secondo la variabilità dell’individuo.
- Relazione allo stato di salute o fisiologico (femmine in calore, soggetti in allenamento, senilità etc etc).
- Gli effetti di saturazione biologica ed affini non fanno parte della fisiologia alimentare bensì della patologia.
- L’alimento deve lasciare l’organismo sempre in stato di ‘veglia’ e non di ‘narcosi alimentare’.
- Ed altro ancora…
Il cosiddetto alimenti completo e bilanciato, questo luogo comune e ascientifico non viene preso neppure in considerazione, originato da millanteria e da artificio di comodo pronto per l’uso alimentare per tutori ed allevatori digiuni di tali riflessioni. La diffusione di tale scelta è stata proprio frutto dell’abitudine e del comodo alimentare da parte dell’uomo come del resto spesso esso medesimo fa per se stesso ignorandone tutte le conseguenze, anche gravi.
L’alimento gli animali in natura se lo procurano o se lo rapinano nell’ambiente o nella catena alimentare (cioè cacciano o razzolano), quindi per fornire loro il sostentamento bisogna tener conto di tutti gli effetti di ciò e nella fattispecie saper costruire il rifornimento conoscendo la loro indole e le specificità vitali che la cosiddetta ‘scienza’ non sa valutare se non in maniera inadeguata e fuorviante.
Appendice: Toccata e fuga
Non esistono le allergie alimentari se non in casi e condizioni particolari che esulano dal concetto di allergia vera e propria e che ha altro significato.
Esistono inadeguatezze e combinazioni alimentari generali e particolari in ogni individuo che si risolvono con la giustapposizione di quantità e di qualità delle sostanze da ingerire, oltre che alla forma di presentazione.
Infatti, ci sono molti soggetti asintomatici che a loro insaputa si mostrano positivi ai test allergici, e al tempo stesso soggetti sintomatici che guariscono solo cambiando alcuni fattori (non astinenza del fattore X), e modalità alimentari sapientemente conosciute da medici che hanno ‘sperimentato in realtà’ nei decenni tali fenomeni (liberi da ideologie alimentari e nutrizionistiche più o meno di moda) e che hanno potuto trarre conclusioni concludenti.
In breve, un soggetto in stato di salute naturale, quindi in ambiente sano, alimentato naturalmente, non trattato con farmaci sintomatici o palliativi chimici non è sensibile a reazioni naturali di rifiuto.